#WHATIF: un futuro che cambia
L'unica cosa certa del futuro è che sorprenderà anche coloro che hanno visto più lontano dentro di esso.
ERIC J. E. HOBSBAWM
Il Futuro è punto di partenza e punto di arrivo, è meta e principio ed è grazie a quello che tutte le idee hanno un inizio: senza futuro non sarebbe necessario creare, inventare, progettare e, soprattutto, sognare.
Ma il Futuro è anche una scommessa incerta: una nuova invenzione avrà un risultato perdurante? Oppure un nuovo inizio avrà un epilogo felice?
Quante storie cominciamo a leggere e non sappiamo che fine avranno...eppure non vediamo l’ora di scoprirlo.
Nello scorrere del tempo, molti individui hanno avuto il coraggio di lanciarsi verso il futuro, di scommettere sui propri sogni e di creare un finale diverso della propria storia e della storia del mondo.
La Rete degli Archivi di Lucca ha cercato nella propria storia momenti di significativi slanci verso il futuro: scommesse di uomini e donne su qualcosa di incerto perchè potesse diventare grande, scoperte e conquiste che sono il nostro presente e uno slancio per il prossimo futuro, ma anche viaggi che sono iniziati con le possibilità che solo infiniti finali possono dare.
Dal discorso di Benedetto Croce La libertà italiana nella libertà del mondo del 28 gennaio 1944
Questa volta la nostra sorte è saldamente congiunta alle sorti del mondo tutto e dell’umana civiltà. [...] Ma l’Italia ha avuto altresì secoli e millenni in cui ha portato grandissimo contributo alla civiltà del mondo e non sono lontani gli anni nei quali, con le altre nazioni sorelle, fiorì di vita operosa e indefessa progressiva in un perfetto regime liberale, e, unita con quelle, sostenne una lunga e vittoriosa guerra. Che cosa è nella nostra storia una parentesi di venti anni? Ed è poi questa parentesi tutta storia italiana od anche europea e mondiale? […] Si lasci alla libertà, che con la discussione e le transazioni e gli accordi tra i diversi partiti è buona consigliera di cautele e saggia moderatrice, di provvedere, come essa sola più, alla vera conservazione sociale che è inscindibile dal continuo progresso sociale, come il solito progresso è a sua volta inscindibile dalla conservazione di quanto di buono e di utile si è già acquistato nella vita civile e che perciò non deve andare perduto. […] Restituendo un’Italia, un’Europa, più consapevolmente e accortamente liberale che non fosse per passato, anche i popoli che formalmente non hanno mai perduto i fondamentali istituti liberali, purificheranno e rinsalderanno la loro fede in essi, della qual cosa c’è oggi gran bisogno nel mondo, per la salute del mondo.